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Casaleggio e Grillo (M5S) contro la guerra.Bloccare armi e finanziamenti all’Isis.


                                   Gianroberto Casaleggio (M5S):”  L’Isis è figlio di guerre insensate ” .

Georges Abou Khazen (vicario apostolico di Aleppo): “L’Isis è un’invenzione dell’Occidente” .
 
                                   Beppe Grillo (M5S) e la NATO.

Il M5S è vicino alle famiglie delle vittime, alla Francia, a tutto il popolo francese, colpito venerdì da un attacco terribile, che deploriamo con fermezza.

Occorre bloccare la vendita e produzione di armi dall’Italia, tagliare ogni finanziamento diretto e indiretto ai terroristi dell’Isis .

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Stop alla vendita di missili e armi dalla Sardegna all’Arabia Saudita.

 

-Sorial Girgis Giorgio(M5S)-

-16 novembre 2015-Intervento alla Camera dei Deputati

sorialGli attacchi di Parigi sono stati terribili e hanno scosso la coscienza e la percezione di ognuno di noi. Nella capitale francese è stata realizzata una vera e propria azione militare con un commando specificatamente addestrato e pronto a morire.

Gli attacchi di Parigi sottolineano ormai quanto siano deboli e facilmente attaccabili i sistemi occidentali, incerti e fortemente divisi sulle forme di contrasto al terrorismo e il nostro Paese, con il Giubileo alle porte, rischia oggi di divenire il primo bersaglio dei
fondamentalisti.

Se i fatti di Parigi rappresentano l’11 settembre europeo, quel che è certo è che occorre rispondere in modo totalmente diverso da come si è risposto dopo l’11 settembre statunitense. Da quando si è dichiarata una guerra totale al terrore, il questo è proliferato: i dati del Global Terrorism Index rivelano che le vittime del terrorismo sono quintuplicate dagli attacchi alle Torri Gemelle e nonostante i 4.400 miliardi di dollari spesi nelle guerre in Iraq, Afghanistan e in altre aree di crisi sono nate nuove sigle jihadiste.

Negli ultimi 45 anni, sempre secondo il Global Terrorism Index, l’80% delle organizzazioni terroristiche è stato neutralizzato grazie al miglioramento della sicurezza e alla creazione di un processo politico finalizzato alla risoluzione dei problemi che erano alla base del sostegno ai gruppi terroristici. Appena il 7% è stato invece eliminato dall’uso diretto della forza militare.

Gli attentati di Parigi e i loro esecutori dimostrano ancor di più che il terrorismo 2.0 si affronta internamente, non facendo alzare in volo un F35. L’Italia, ancor prima degli attentati di Parigi, aveva un disperato bisogno di sicurezza. Le forze dell’ordine sono sotto organico e mal equipaggiate. Le risorse sprecate in cacciabombardieri difettosi (ben 13 miliardi di euro) e in una guerra inutile, oltretutto persa, come quella in Afghanistan, vanno investite in sicurezza interna.

La sicurezza è un investimento, non solo una voce di bilancio. Oltre alle forze dell’ordine è l’intelligence che necessita di sostegni ulteriori, anche attraverso la formazione di corpi d’élite.

Sappiamo tutti che oggi non c’è una soluzione immediata al terrorismo, ma sappiamo anche che il terrorismo è una macchina che va a benzina. Per togliergli la benzina occorre da un lato lavorare sul traffico di armi e dei finanziamenti ad ISIS e contemporaneamente spegnere, uno ad uno, i focolai che alimentano il jihad dandogli forza di propaganda utile nel reclutamento di nuovi miliziani.

L’Italia deve:

1. Ripristinare i fondi che il governo ha tagliato alle forze dell’ordine e dare maggiore sostegno all’intelligence.

2. Interrompere ogni rapporto e sanzionare tutti quei Paesi che (direttamente e indirettamente) sostengono il jihad. In particolare le monarchie del Golfo (su tutti Arabia Saudita), che contribuiscono a finanziare in modo illegittimo milizie jihadiste con la compiacenza dell’Occidente. A Riad è in vigore la “sharia” così come a Raqqa, quartier generale dell’Isis. A Riad le donne non possono guidare, non hanno alcun diritto, è in vigore la pena di morte, la fustigazione, ma nel nostro governo nessuno sembra stupirsi, neppure quando all’Arabia Saudita viene concessa la guida del consiglio dei diritti umani dell’Onu. Non sembra stupirsi nemmeno Matteo Renzi, che solo pochi giorni fa era in visita proprio a Riad.

3. L’Italia deve: varare subito una moratoria sulla vendita di armi ai Paesi coinvolti in conflitti, anche indirettamente, anche in guerre per procure come quella siriana (sono stati dati diritti alle merci, tra cui le armi e tolti alle persone. Oggi vogliono limitare la libertà delle persone ma non quella delle armi).

4. Rafforzare le nostre frontiere: siamo la porta di ingresso in Ue, l’Italia è sottoposta a rischi maggiori. Servono maggiori controlli, controlli efficaci.

5. Introdurre misure volte alla prevenzione del terrorismo, misure atte ad avviare processi di de-radicalizzazione, che nel decreto Alfano sono assenti. Non possiamo sempre reagire, bisogna anticipare l’ipotesi di attacchi. Non sarà un aumento delle pena di carcere a convincere un kamikaze a non farsi saltare in aria in una piazza.

VANNO ALTRESI’ SPENTI I FOCOLAI CHE ALIMENTANO LA PROPAGANDA JIHADISTA.

LA STABILITA’ IN MEDIORIENTE E’ LA CONDIZIONE NECESSARIA PER SCONFIGGERE IL TERRORISMO.

Quindi:
-Ritiro immediato delle truppe italiane dall’Afghanistan.
Ogni militare che si trova in una inutile missione all’estero è un uomo in divisa in meno a difesa del nostro territorio e dei cittadini.

-Coinvolgere nel processo diplomatico attori cruciali ma finora rimasti al margine del dibattito internazionale, come Lega araba e Unione africana.
I governi europei finora hanno portato avanti iniziative di politica estera non considerando gli interessi e le volontà dei propri popoli. Anziché colpire il terrorismo e salvaguardare la sicurezza e le frontiere d’Europa, hanno garantito interessi privati delle multinazionali e perseguito altri obbiettivi. La situazione sta precipitando ed è necessario un cambiamento di rotta drastico e immediato.

Se la responsabilità degli attentati in Francia è dell’ISIS e l’obiettivo comune è smantellare l’organizzazione dello Stato Islamico nel territorio in cui si è insediato in Siria e Iraq, si inizi con l’individuare e il punire chi compra il loro petrolio, con i proventi del quale finanziano la loro struttura e le attività terroristiche in tutto il mondo. Stime indicano che si tratta di 500 milioni di euro ogni anno.

Chi finanzia i terroristi va considerato loro pari.

L’Europa deve riconoscere come suo alleato qualsiasi Paese mostra il chiaro interesse di combattere il terrorismo, compresa la Russia. L’Italia e i Ventotto devono innanzitutto revocare le sanzioni sancite nei confronti di Mosca per facilitare il percorso di cooperazione e lo svolgimento delle attività diplomatiche.

Il governo italiano ha il dovere di agire per garantire la sicurezza interna dei cittadini italiani, ma FINORA HA DIMOSTRATO DI NON AVER ALCUNA CREDIBILITÀ. Quanto detto sino ad ora, gentili colleghi, è infatti la sintesi di atti parlamentari già depositati dal M5S alla Camera e in Senato, che ci auguriamo questo governo sostenga.

Colgo infine occasione per ribadire la ferma condanna del M5S ad ogni forma di violenza, odio e terrore, nonché la nostra vicinanza al popolo francese e a tutti nostri connazionali coinvolti.

Ci stringiamo attorno al dolore della famiglia di Valeria Solesin, alla quale dedichiamo il nostro più profondo rispetto, pensiero e saluto.

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