Risposta UAMA armi a Maduro
Risposta UAMA armi a Maduro

Venezuela, pistole italiane a Maduro: la Farnesina fa orecchie da mercante. D’armi

Nel linguaggio comune la locuzione fare le “orecchie da mercante” indica l’atteggiamento di chi, per proprio comodo, finge di non sentire o di non capire quello che gli viene detto. E’ il caso in esame: basta leggere con attenzione la risposta che l’UAMA (Autorità preposta a rilasciare le autorizzazioni all’export di armamenti) ha dato alla mia richiesta di accesso civico generalizzato.

Un passo indietro per capire (fate attenzione alle date)

Il primo agosto una cronaca a firma Giorgio Beretta (analista dell’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di Sicurezza e Difesa), pubblicata su Unimondo.it con titolo “Venezuela: Gentiloni si indigna, ma fornisce armi a Maduro”, dava notizia delle autorizzazioni italiane per l’esportazione al Venezuela (per le Forze di Polizia) di 10mila pistole AF-1 Strike One semiautomatiche prodotte dall’azienda italo-russa Arsenal Firearms S.r.l. Una denuncia, questa, ripresa da altre testate e anche dal Blog di Beppe Grillo (https://goo.gl/xfKF1W). La cosa fece innervosire il Gruppo parlamentare del Partito Democratico alla Camera, il quale tre giorni dopo, con un comunicato stampa firmato dalla capogruppo Pd in commissione Esteri, Lia Quartapelle, e dal deputato PD eletto nella circoscrizione Estero-America meridionale, Fabio Porta, replicava affermando che “…l’autorizzazione per le forniture alla polizia venezuelana sono già state sospese, una misura doverosa, che rientra nel perimetro giuridico in cui è tenuto a operare il governo ed è coerente con la politica portata avanti dall’Italia per onorare l’amicizia e la solidarietà che riserviamo al popolo venezuelano oppresso dal regime di Nicolàs Maduro”. Ebbene, nonostante molteplici inviti a rendere pubblici gli atti a conferma di quanto da loro dichiarato, solo il silenzio più assoluto. E nulla anche nel sito del Ministero degli Esteri, nelle pagine internet dell’Autorità preposta al controllo delle esportazioni di armamenti (U.A.M.A) e sui canali social della Farnesina.

Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna

Visti i silenzi (imbarazzati) del Pd, la prima opzione che ho valutato per ottenere notizie al riguardo è stata quella di presentare l’ennesima interrogazione parlamentare. Ipotesi subito scartata, per un semplice motivo: in Parlamento giacciono oltre 32mila interrogazioni e il Governo, quando va bene, risponde una volta su tre (https://goo.gl/6xURMK ). Ho deciso invece di avvalermi di un nuovo strumento: l’accesso civico generalizzato di cui al D.lgs. 97/2016. Così il 9 agosto scorso ho formalizzato una precisa richiesta al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, da cui per l’appunto dipende l’UAMA (Qui la richiesta:https://goo.gl/fKF2UJ). Vi ricordo di sotto le domande che ho posto allo stesso, perché fondamentali per comprendere le “risposte” pervenutemi e, quindi, le orecchie da mercante del Ministero.
1) Quali corpi di Polizie o FF.AA. del Venezuela siano destinatarie delle pistole (utilizzatore finale), quante ne sono state finora inviate, il valore della fornitura;
2) Se il Governo ha “sospeso” l’autorizzazione all’export delle pistole e se la “sospensione” in atto riguardi solo la fornitura di cui alla Relazione della Presidenza del Consiglio sulle esportazioni di materiali militari inviata al Parlamento lo scorso 18 aprile, od anche altre in corso;
3) A quando risalga l’eventuale “sospensione” e per quali motivazioni;
4) Se l’eventuale “sospensione” sia da intendersi come misura provvisoria di tipo precauzionale o se invece il provvedimento ha un carattere preciso e definitorio;
5) Se l’eventuale provvedimento di “sospensione” è stato comunicato – e quando – agli altri Paesi membri dell’UE per evitare che altri Stati membri autorizzino, in sostituzione, un’operazione sostanzialmente identica di fornitura di armi al Venezuela;
6) Se l’eventuale “sospensione” è stata immessa nel nuovo sistema informatico istituito nel 2016, e in quale data.

La “risposta” UAMA. E giù risate!
(https://goo.gl/kbqvNw)

“Si ritiene che la richiesta del Sen. Roberto Cotti del 9 agosto 2017, di accesso civico generalizzato a documenti, dati ed informazioni in possesso dell’Autorità nazionale, non possa essere accolta”. Esordisce così l’UAMA. Me l’aspettavo. E del resto, a ben riflettere, non poteva essere altrimenti, almeno per l’UAMA. Non mi dilungo sulle motivazioni del diniego, dico solo che la materia, ovvero la strumentale e interessata interpretazione data dall’UAMA al D.lgs. 97/2016 e alle Linee guida ANAC (https://goo.gl/xBhZhH), sarà oggetto di interessamento e pronunciamento di altri uffici. Per farla breve – e per dare un’idea di quanto ridicole, fuorvianti e inconsistenti siano le motivazioni dell’UAMA – riassumo: “Non possiamo soddisfare la vostra richiesta causa pregiudizio dell’interesse pubblico/pregiudizio delle relazioni internazionali/pregiudizio alla tutela dell’interesse privato. Oplà! Ora vi invito a rileggere le 6 domande che ho fatto all’UAMA per trovare conferma a ciò che dico, ma soprattutto le Linee Guida ANAC (facilmente reperibili in Rete). Ebbene, l’UAMA doveva rispondere a 5 semplicissime domande e queste, come si può facilmente vedere, non hanno nulla da spartire con le relazioni internazionali, con la proprietà intellettuale, il diritto d’autore e i segreti commerciali, tanto meno con la conoscenza di dettagli contrattuali (mai richiesti!!) la cui divulgazione lederebbe gli interessi delle società coinvolte, la competitività dei prodotti ed il funzionamento concorrenziale del mercato, figuriamoci poi la conoscenza di elementi suppletivi, di natura giuridico-finanziario-contrattuale documentale. Ma l’UAMA, evidentemente non soddisfatto dell’arrampicata sugli specchi, rilancia: le nostre domande metterebbero a rischio, in base alla 241/90, addirittura “la sicurezza, la difesa nazionale, l’esercizio della sovranità nazionale e la correttezza delle relazioni internazionali”. Boom!

Fermi tutti, colpo di scena! E’ un diniego, sì, ma tuttavia nell’ottica della trasparenza…

Alla fine arrivano le mezze risposte. Il capolavoro dell’UAMA sta tutto qui. Ben spiegabile leggendo e interpretando correttamente le Linee Guida ANAC, quindi nessuna gentile concessione. Scrivono: “L’UAMA, nell’ottica della trasparenza e di un accesso informativo nel rispetto della normativa vigente, può fornire i seguenti elementi di risposta a quesiti sollevati dal Sen. Cotti nel caso di specie…”. Riassumo e commento di sotto i passaggi più interessanti, senza soffermarmi sulle Chicchiacchiere&Distintivo della L. 185/90: sono certo che altri, in altra sede, risponderanno meglio di noi all’UAMA.
1) L’UAMA ha sospeso il primo agosto scorso due licenze di esportazione in Venezuela di materiali di armamento utilizzabili a fini di repressione interna, autorizzate nel 2013 e 2016. Tali licenze erano state utilizzate nella misura del 6,3% del loro totale. Il primo agosto, dunque. Guarda caso è proprio il giorno in cui ha visto la pubblicazione l’articolo “Venezuela: Gentiloni si indigna, ma fornisce armi a Maduro”. Che combinazione! Ad ogni modo, l’UAMA non fornisce un numero di protocollo dell’atto e tanto meno chiarisce se trattasi di misura provvisoria di tipo precauzionale o se invece il provvedimento ha un carattere preciso e definitorio. Evidentemente correva il rischio di pregiudicare l’interesse pubblico/le relazioni internazionali/la tutela dell’interesse privato (sic);
2) Le due sospensioni sono state inserite il 4 agosto 2017 nel sistema informatico dell’UAMA istituito nel 2014 a seguito della c.d. riforma della l. n. 185/90 e s.m.i. Quindi, tre giorni per inserire due cartelle in un database. Di bene in meglio, alè! Guarda caso, guarda la combinazione, gli stessi tre giorni che sono occorsi al Gruppo parlamentare del Pd per partorire il comunicato stampa in difesa dell’operato del Governo. E proprio quel giorno (il 4 agosto) il Blog di Beppe Grillo aveva ripreso e pubblicato l’articolo “Venezuela: Gentiloni si indigna, ma fornisce armi a Maduro”, che tanto ha scatenato l’interesse dei Piddini (Quartapelle e Porta), fino a quel momento.. silentissimi! Verrebbe da dire: Ccà nisciuno è fesso!

Poi dice che a pensare male si fa peccato.
Sì, ma spesso ci si azzecca…

 

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